Abstract 

Introduzione - In condizioni associate all’obesità sono state individuate importanti connessioni tra alterazioni periferiche a carico di organi ed apparati e cervello.Il sistema nervoso regola il comportamento alimentare attraverso il nervo vago e modula l’omeostasi metabolica. 
Dato il ruolo cruciale della disfunzione autonomica nel quadro fisiopatologico dell’obesità, un’ipotesi di regolazione neurovegetativa attraverso OMT potrebbe risultare un interessante bersaglio terapeutico.

Oggetto dello studio - Obiettivo dello studio è stato indagare l’influenza dell’OMT (trattamento manuale osteopatico) sulla regolazione neurovegetativa nei pazienti obesi. In particolare, si è voluto sondare un eventuale cambiamento sui circuiti che regolano il comportamento alimentare attraverso il miglioramento della circolazione intracranica. 

Materiali e metodi - Attraverso la ricerca bibliografica sono stati valutati studi scientifici degli ultimi 15 anni che riguardano l’importanza dell’asse intestino-cervello.
Per lo studio sperimentale sono stati reclutati 54 pazienti di ambo i sessi, con età compresa tra i 30 e i 70 anni, presi in carico dalla Casa di Cura Villa Pineta di Gaiato-Pavullo, reparto di Riabilitazione Metabolica Nutrizionale. Successivamente gli stessi sono stati suddivisi in modo randomizzato in due gruppi, uno sperimentale e uno di controllo. Il primo è stato sottoposto a trattamento manuale osteopatico sul riequilibrio del nervo Vago, il secondo non ha subito alcun approccio OMT.  
Si è utilizzato come marker di riferimento la BIA (bioimpedenziometria), eseguita su tutti i pazienti trattati e non, in ingresso e alla dimissione.
Sono stati presi in esame i parametri TBW (total body water) e ECW (extra cellular water).

Risultati - Dalla revisione bibliografica è emerso il ruolo fondamentale del Vago sul controllo dell’infiammazione, dei disordini alimentari e dei comportamenti patologici ad essi correlati. Sebbene i dati emersi durante lo studio non abbiano evidenziato una significatività statistica dei parametri TBW e ECW (TBW p value>0,05; ECW p value=0,22), si è tuttavia verificato un trend di miglioramento nel gruppo trattato rispetto al gruppo di controllo. 

Conclusioni - Non possiamo quindi affermare che l’OMT sia stato efficace nella regolazione dell’attività neurovegetativa in pazienti obesi nei tempi consentiti dal ricovero in clinica. Ma è possibile sottolineare che sono emersi interessanti risultati rispetto ai dati analizzati che andrebbero approfonditi in ulteriori ricerche.

Parole chiave: obesità, sistema nervoso autonomo, bioimpedenzometria, trattameno osteopatico. (OMT).

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